mercoledì 26 settembre 2007

LA LEGENDA DEL MONACO



(U PALAZZU DU MONACHIADRU)
In un palazzo molto antico in un piccolo paesino da 300 abitanti della Calabria si racconta che una volta cera un piccolo omino che sul capo portava un berrettino e vestito da monaco, lo chiamavano u monachiadru. Chi riusciva quanto lui appariva a togliere il berrettino della testa le poteva chiedere molte cose, denaro, oro ecc è il desiderio sarebbe stato sauditi. In quel periodo la popolazione di quel paesino era molto povere e molte persone speravano tanto di vedere u monachiadru per prenderle il berrettino e di esprimere un desiderio. Ma, quanto appariva nessuno mai e riuscito a togliere il berrettino dal capo, si faceva una risata e poi spariva nel nulla. E dallora in quel piccolo paese è rimasta la legenda del monachiadru.

giovedì 20 settembre 2007

LA LEGENTA DEL PASTORE


Si dice che in una montagna c’era un paesetto dove viveva un pastore.
Un giorno il pastore mentre stava pascolando il suo gregge per magia, si apre una fessura nella roccia, in cui si trovava vicino. Lui era molto curiosa dell’avvenimento e si avventura ad entrare nella grotta per vedere cosa c’era. Il pastore non crede ai suoi occhi, vede un tesoro di bracciali, collier, calice, campane e campanelli d’oro. Il pastore si toglie la cintura dei pantaloni è infila le campane per portarsele via: Ha un bel momento sente una voce che diceva a lupo a lupo, e scappa via lasciando le campane infilate alla cinghia. Guarda intorno e non verde nessuno neanche l’ombra del lupo e così ritorna alla grotta per prendere le campane, ma, non trova più la grotta perché per magia si chiude. Il pastore non ha saputo approfittare dell’occasione di diventare ricco perché lui doveva prendere il tesoro e scappare subito fuori della grotta, invece pensava alle sue pecorelle di appendere un campanello al collo ad ognuna di loro, dicendo questa la metto a Bianchina questa a margherita e cosi via.

mercoledì 19 settembre 2007

La gallina principessa

C’era una volta due sorelle una di questa per un prodigio nacque gallina:
un giorno la madre alla gallina la manda a lavare i panni al fiume con una cesta piena sul capo. Quanto la gallina arriva al fiume posa la cesta e si guarda intorno se la vede qualcuno, scuote le pinne e diventa bella come una principessa. In quel momento passa un bel cavaliere con un’aria ben distinta osserva la bella principessa e gli domanda: cosa fai qui? Risponde lei, sto lavando i panni. E come un colpo di fulmine il cavaliere s’innamora della bella principessa e si mette in cammino per la sua strada. La principessa dopo aver finito di lavare i panni si guarda di nuovo intorno e con un movimento del corpo diventa di nuovo gallina. Passano molti giorni e il cavaliere va in cerca della principessa, bussa a tutte le case del paese, ma, non la trova…perché nessuno la conosceva. Il cavaliere non si perde d’animo e continua a cercarla, finché giunsero all’ultima casa, bussa alla porta ed esce la madre
delle due sorelle,Domanda il cavaliere, abita qui una bella fanciulla che ho conosciuto molti giorni fa al fiume? La donna risponde qua non c’è nessuna bella ragazza.(una figlia era molto brutta e l’altra era una gallina e non poteva certo dire al cavaliere di entrare) Un giorno la madre della gallina accende il forno per cuocere il pane e vede molte piume di gallina e li butta nel forno bruciandole. Erano le piume della figlia gallina che l’aveva lasciate trasformandosi in principessa per uscire con gli amici. Al ritorno la principessa non trova più le pinne per trasformarsi di nuovo gallina e cosi rimase una bellissima principessa. La madre quando vede la figlia gallina ch’era diventata una bella ragazza, della gioia rincorre tutto il paese e comunica la bella notizia.
Dopo un po’ di tempo giunse la notizia al giovane cavaliere e va cercarla. Il cavaliere incontra la principessa e gli dice: mia cara ti ho cercato per mare e monti finalmente ti o ritrovata…e cosi il cavaliere e la principessa si abbracciano e vissero felice e contenti fino alla fine dei suoi giorni.
Favola costruita da Antonio 19/9/2007 h.22.40.........................................................................................

martedì 18 settembre 2007

Un pichnik in aperta campagna

Un cane un giorno organizzò un pichnik in aperta campagna invitando la volpe a bere del vino per ubriacarla ma,la volpe molto furba gli disse al cane che lei non poteva bere alcolici perchè le facevano male al fegato. Il cane nella sua mente pensa…Devo organizzare un’altra trappola ,oppure devo sorprenderla nel pollaio quanto ruba le galline questa furbacchione….............

domenica 26 agosto 2007

LA VOLPE E IL CANE

Una volpe in cerca di cibo entra in un pollaio, ma, non si accorge che c’era un cane che faceva la guardia, quando il cane vede la volpe la insegue fino a raggiungerla nella tana e con un morso le afferra una zampa , la volpe non sapendo più cosa fare, morendo dal dolore, pensa... devo inventare qualcosa per liberarmi,e disse al cane, povero stupido, non e la mia zampa che ai preso ma, una radice di un albero. Così il cane lascia la zampa e la volpe scappò via

venerdì 24 agosto 2007

IL CASTELLO DEL PRINCIPE

Molto tempo fa quanto ero ragazzo, insieme con i miei compagni andavo da una vecchietta e ci raccontava le fiabe, alcune di loro erano molto lunghi da raccontare in una sera, cosi la vecchietta ci faceva ritornare la sera seguente. Una volta ci raccontò una bella fiaba che vela volglio raccontare. Breve sintesi della fiaba). Tre fratelli molto poveri, un giorno decisero di andare in cerca di fortuna, e si mettono in cammino. I fratelli più grandi si sentirono più intelligenti e cosi durante il cammino al più piccolo lo lasciarono solo a proseguire la sua strada. Francesco mentre cammina si avventura dentro un bosco e gli appare davanti un bellissimo castello d’oro. Entra nel castello e vede molti animali fatti prigionieri chiusi in una gabbia senza nessuna speranza, cosi avvicinandosi ascolta un forte lamento di persone trasformate in animali e uno di loro e un bel cavallo bianco. Il cavallo disse, Francesco, aiutaci a liberarci da questa prigione che siamo persone l’orco ci ha trasformato in animali, sono molto ricco e te ne sarò riconoscente. All’improvviso arriva l’orco, Francesco senza esitare prese la spada e comincia a combattere e con un colpo alla testa uccide l’orco. Ad un bel momento l’incantesimo si rompe e tutti gli animali diventano persone. Il cavallo diventa un bel principe con un potere magico e molto ricco e il castello d’oro ritorno di nuovo di sua proprietà. Il principe disse ora prendi tutto l’oro che vuoi per la tua ricompensa Francesco rispose voglio due sacchi pieni d’oro e un cavallo, d’accordo rispose il principe ti do anche una formula magica che quanto ripeti queste parole il tuo cavallo diventerà come vuoi tu, devi dire cosi bifulco mio bifulco diventati di nero, e cosi via.I fratelli dopo un po’ di tempo ritornarono a casa più povera di prima. Un bel giorno all’improvviso da lontano videro un cavallo bianco che si avvicinava verso di loro e si domandarono, ma chi e costui? Francesco arriva a casa e i suoi fratelli quanto hanno visto tutto quel ben di Dio rimangono sbalorditi, cosi Francesco e i suoi fratelli vissero felici è condenti.

BIANCANEVE E I SETTE NANI



La storia racconta, in breve, di una bellissima strega che, invidiosa della bellezza della figlia del re suo marito, incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e riportarle il cuore come prova della conclusione del suo compito. Il cacciatore, però, impietosito dalla fanciulla, decide di lasciarla nel bosco e di uccidere un cervo, portando alla regina il cuore di questo animale.
La piccola Biancaneve, dopo aver vagato per un po' nel bosco, si imbatte in una casa costruita proprio nel cuore della foresta e nella quale abitano
sette nani-minatori, che lavorano in una vicina miniera per guadagnarsi da vivere. I nani sono ben felici di ospitare la dolce Biancaneve, che in cambio li accudisce nelle faccende domestiche. La vita scorre tranquilla fino a che la regina cattiva non scopre che la ragazza è viva e in salute. Allora, travestita da innocua venditrice di frutta, si avvia verso la casa dei nani per far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata: al primo morso la fanciulla cade in un sonno profondo da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a svegliarla.
Biancaneve apparentemente morta viene posta in una bara di cristallo costruita dai nani e sistemata sulla cima di una collina in mezzo al bosco. Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani finché un giorno non viene notata da un principe che passava di lì. Il principe, nel suo castello, dove lui potesse ammirarla ed onorarla per tutti i giorni della sua vita. Dopo molte insistenze i nani, impietositi dai sentimenti del giovane, acconsentono alla sua richiesta. Avviene però che uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampi su di una radice sporgente, facendo cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta esce dalla bocca di Biancaneve il torsolo di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia. Biancaneve si innamora subito del principe e così vengono organizzate le nozze a cui viene invitata anche la matrigna di Biancaneve. Questa, che non conosceva il nome della sposa, rimane impietrita riconoscendo Biancaneve. Nel frattempo erano state fatte preparare sulle braci due scarpe di ferro che la strega viene costretta ad indossare. A causa del dolore procuratole dalle calzature incandescenti la strega è costretta a ballare finché cade a terra, morta.

STELLA E IL PRINCIPE

C'era una volta una bellissima ragazza che si chiamava Stella che abitava con la sua matrigna e faceva tutti i lavori umile e faticosi. La matrigna aveva un’altra figlia che era molto brutta e la teneva più riservata e non gli faceva fare neanche le pulizie di casa. Un giorno disse alla figlia più bella oggi vai in campagna a pascolare le pecore, e lei andò senza esitare, e mentre il gregge pascolava lei si siede sopra una pietra e filava la lana. Un bel momento da lontano un principe in groppa ad un cavallo bianco travede la bella ragazza e si avvicina e gli chiede, bella donna mi può indicare la strada dove da raggiungere il villaggio e una fonte da poter bere dell’acqua? La ragazza si alzò e gli da dell’acqua, grazie rispose il principe, e con uno sguardo amoroso si mise in cammino. Dopo un po’ di tempo la matrigna fu invitata ad una festa e porta con se la figlia più brutta lasciando l’altra a casa. Stella quella sera rimane sola e triste ma, ad un bel momento della serata gli appare una bellissima fatina e gli chiede: perché sei cosi triste e infelice? Mia madre e l'altra sorella sono andate ad una festa e m’anno lasciata sola. Mia cara ragazza non disperarti ci penso io a farti andare alla festa, e con un tocco di magia STELLA divento ben vestita come una principessa e accompagnata da una carrozza d’oro con due cavalli bianchi si reca alla festa. Il principe andò per mari e monti per trovare la bella ragazza che aveva visto durante il percorso in campagna, e tutti gli dicevano che non conoscevano nessuna ragazza e cosi lui organizzò una festa al suo palazzo invitando tutte le ragazze del posto. Verso mezzanotte Stella arriva al palazzo del principe e tutti gli invitati sono rimasti sbalorditi appena hanno visto quella bellissima principessa. Il principe in quella massa di persone riesce a stento a riconoscerla e con lo sguardo sorridente gli dice, finalmente ti ho ritrovato mia dolcissima principessa: posso avere l’onore di questo ballo e Stella risponde sì mio caro cavaliere e iniziarono a ballare. La matrigna quando vide la figliastra che ballava con il principe le ha preso un colpo e cosi con la figlia andarono via.( la fiaba andò allieto fine il principe e Stella si sposarono e vissero felice e condenti)
Autore Antonio Cistaro