venerdì 24 agosto 2007

IL CASTELLO DEL PRINCIPE

Molto tempo fa quanto ero ragazzo, insieme con i miei compagni andavo da una vecchietta e ci raccontava le fiabe, alcune di loro erano molto lunghi da raccontare in una sera, cosi la vecchietta ci faceva ritornare la sera seguente. Una volta ci raccontò una bella fiaba che vela volglio raccontare. Breve sintesi della fiaba). Tre fratelli molto poveri, un giorno decisero di andare in cerca di fortuna, e si mettono in cammino. I fratelli più grandi si sentirono più intelligenti e cosi durante il cammino al più piccolo lo lasciarono solo a proseguire la sua strada. Francesco mentre cammina si avventura dentro un bosco e gli appare davanti un bellissimo castello d’oro. Entra nel castello e vede molti animali fatti prigionieri chiusi in una gabbia senza nessuna speranza, cosi avvicinandosi ascolta un forte lamento di persone trasformate in animali e uno di loro e un bel cavallo bianco. Il cavallo disse, Francesco, aiutaci a liberarci da questa prigione che siamo persone l’orco ci ha trasformato in animali, sono molto ricco e te ne sarò riconoscente. All’improvviso arriva l’orco, Francesco senza esitare prese la spada e comincia a combattere e con un colpo alla testa uccide l’orco. Ad un bel momento l’incantesimo si rompe e tutti gli animali diventano persone. Il cavallo diventa un bel principe con un potere magico e molto ricco e il castello d’oro ritorno di nuovo di sua proprietà. Il principe disse ora prendi tutto l’oro che vuoi per la tua ricompensa Francesco rispose voglio due sacchi pieni d’oro e un cavallo, d’accordo rispose il principe ti do anche una formula magica che quanto ripeti queste parole il tuo cavallo diventerà come vuoi tu, devi dire cosi bifulco mio bifulco diventati di nero, e cosi via.I fratelli dopo un po’ di tempo ritornarono a casa più povera di prima. Un bel giorno all’improvviso da lontano videro un cavallo bianco che si avvicinava verso di loro e si domandarono, ma chi e costui? Francesco arriva a casa e i suoi fratelli quanto hanno visto tutto quel ben di Dio rimangono sbalorditi, cosi Francesco e i suoi fratelli vissero felici è condenti.

BIANCANEVE E I SETTE NANI



La storia racconta, in breve, di una bellissima strega che, invidiosa della bellezza della figlia del re suo marito, incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e riportarle il cuore come prova della conclusione del suo compito. Il cacciatore, però, impietosito dalla fanciulla, decide di lasciarla nel bosco e di uccidere un cervo, portando alla regina il cuore di questo animale.
La piccola Biancaneve, dopo aver vagato per un po' nel bosco, si imbatte in una casa costruita proprio nel cuore della foresta e nella quale abitano
sette nani-minatori, che lavorano in una vicina miniera per guadagnarsi da vivere. I nani sono ben felici di ospitare la dolce Biancaneve, che in cambio li accudisce nelle faccende domestiche. La vita scorre tranquilla fino a che la regina cattiva non scopre che la ragazza è viva e in salute. Allora, travestita da innocua venditrice di frutta, si avvia verso la casa dei nani per far assaggiare a Biancaneve una mela avvelenata: al primo morso la fanciulla cade in un sonno profondo da cui nessuno degli sforzi compiuti dai nani riesce a svegliarla.
Biancaneve apparentemente morta viene posta in una bara di cristallo costruita dai nani e sistemata sulla cima di una collina in mezzo al bosco. Per molto tempo Biancaneve resta vegliata dai nani finché un giorno non viene notata da un principe che passava di lì. Il principe, nel suo castello, dove lui potesse ammirarla ed onorarla per tutti i giorni della sua vita. Dopo molte insistenze i nani, impietositi dai sentimenti del giovane, acconsentono alla sua richiesta. Avviene però che uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampi su di una radice sporgente, facendo cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta esce dalla bocca di Biancaneve il torsolo di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia. Biancaneve si innamora subito del principe e così vengono organizzate le nozze a cui viene invitata anche la matrigna di Biancaneve. Questa, che non conosceva il nome della sposa, rimane impietrita riconoscendo Biancaneve. Nel frattempo erano state fatte preparare sulle braci due scarpe di ferro che la strega viene costretta ad indossare. A causa del dolore procuratole dalle calzature incandescenti la strega è costretta a ballare finché cade a terra, morta.

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